La “viralità” delle notizie contagia i mercati.
Siamo in periodo storico nel quale l’allarmismo la fa da padrone. Le notizie si diffondono più velocemente delle malattie stesse; inoltre, i media, spingono sulle informazioni drammatiche dal momento in cui sono quelle a fare più ascolti e visualizzazioni. D’altronde, il mestiere del giornalista è proprio questo: spingere su una notizia nel momento di maggiore allarmismo, per poi lasciarla sfumare e non sentirne parlare più. Per non parlare delle fake news.
Questa “fuga di negatività” ed una buona dose di false congetture, crea panico ed alza l’emotività degli investitori non professionali. Non essendo professionisti del settore, appena notano volatilità sul mercato, vendono. Peccato che bisognerebbe fare l’esatto opposto. Comprando in questi momenti di debolezza del mercato, è possibile acquistare a prezzi più bassi rispetto al recente passato, vantaggio importante che si dimostrerà nel periodo di successiva ripresa.
Variabilità = viralità
La viralità sta molto spesso più nelle notizie che nella malattia stessa. Ogni morbo con il quale è stato creato panico nel corso degli anni, altro non è che un cigno nero, un evento imprevedibile. Ogni malattia crea e creerà sempre panico. E questo può creare variabilità sul mercato. Però, il vero problema, è la paura stessa. Che possa accadere qualcosa che poi, di fatto, viene risolto.
Questo perché siamo nel 2020. Il medioevo è acqua passata ormai. La ricerca, fortunatamente, sta trovando soluzioni rapidamente e le notizie virali hanno sempre meno periodo di visibilità. Purtroppo, però, è abbastanza per creare volatilità sui mercati.
Come evidenzia il grafico, il rapporto che intercorre tra lo scoppio di un’epidemia e l’andamento dei mercati è di crollo iniziale e di una successiva rapida ripresa, nella maggior parte dei casi. I momenti di crollo sono spesso creati dal panico generato da chi alimenta la paura, il catastrofismo e le false verità.
Rifletteteci un attimo: quando regna il caos, la miglior cura non è sempre la calma?
Non dobbiamo, dunque, farci destabilizzare dai media e dall’emotività. E’ solo perseguendo gli obiettivi temporali di investimento, prefissati con il consulente finanziario, che si potrà rivalutare il patrimonio, in modo solido e stabile.