L’unione fa la forza: il rapporto tra consulente e cliente
Le prime forme di collaborazione e consulenza reciproca risalgono a tempi antichi: una testimonianza indiretta l’abbiamo, ad esempio, dal comportamento degli scimpanzé. Il loro atteggiamento nei confronti delle medesime risorse è una vera e propria competizione a “somma zero”: “ciò che prendo io, non è di qualcun altro”.
Questo schema così elementare è, ancora oggi, alla base del fraintendimento del costo “aggiuntivo”. Attuale come in passato, invece, sono proprio il coordinamento e la collaborazione, che in termini moderni potremmo definire “consulenza reciproca”.
Se gli individui collaborano, il gioco non è più a “somma zero”, ma si creano valori nuovi, esattamente come accade nel caso della consulenza.
Un unico individuo in cerca di risorse crea, quindi, una competizione che porta a uno scontro tra vincenti e perdenti; un gruppo, invece, fa della collaborazione il suo punto di forza e, come conseguenza, porta un aumento delle risorse per tutti.
Questo per constatare che anche nelle decisioni finanziarie è sempre necessario affidarsi a un consulente finanziario perché il “chi fa da sé fa per tre” può portare solo a una malsana e controproducente competizione.
Ti segue un consulente o gestisci personalmente il tuo patrimonio? Se utilizzi il “fai da te”, hai le competenze e il tempo per ottenere il meglio?
Edoardo Basaglia