Come proteggere il capitale?
L’esigenza della protezione e tutela del capitale nasce quando sorge il problema, quando il rischio del pignoramento e del sequestro diventa concreto.
Fino a quel momento non ci si pensa, o si spera che tutto vada sempre bene. Il problema è che a volte una crisi improvvisa, il miglior cliente che di punto in bianco annulla gli ordini o fattori esogeni all’azienda che fanno perdere molto fatturato, possono causare seri problemi all’imprenditore.
Oppure pensiamo all’Ingegnere, al chirurgo, che se gli faranno causa avranno sicuramente una polizza professionale che li protegge. Ma se il danno è talmente grande da poter andare ad intaccare il patrimonio finanziario?
Tutto ciò succede a poche persone nella vita, per sfortuna, per superficialità, incompetenza, per tanti aspetti, ma se gli imprenditori e il liberi professionisti, facessero prevenzione su almeno una parte del loro patrimonio finanziario e non solo, non rischierebbero di vederselo sequestrare improvvisamente.
Ci sono i metodi per fare crescere il capitale ma allo stesso tempo tutelarlo? Si.
Il codice civile regolamenta questa materia all’art. 1923:
“Le somme dovute dall’assicuratore al contraente o al beneficiario non possono essere sottoposte ad azione esecutiva (c.p.c 491) o cautelare (c.c. 1246, n.3: c.p.c 670)”.
E’ molto importante avere un consulente finanziario di fiducia che ti trovi il prodotto giusto, perché le polizze Unit Linked e le Ramo I devono avere tutte le caratteristiche per rispettare il più possibile l’articolo 1923. Quando si trova la giusta polizza che abbia costi sostenibili dagli investimenti sottostanti si deve destinare una parte del capitale con l’obiettivo di rivalutarlo ma soprattutto di proteggerlo per avere sempre una riserva non aggregabile da nessun creditore.
Ovviamente la pianificazione deve essere fatta quando sul contraente della polizza non pende alcun provvedimento o procedura, altrimenti sarebbe facilmente smontabile dal giudice, perché è chiaro che è stata fatta per eludere capitali che spetterebbero ai creditori.
Un altro metodo per proteggere il capitale e rivalutarlo è il fondo pensione, perché finché sarà investito nessuno potrà aggredirlo (articolo 11, comma 10, del decreto legislativo numero 252/2005), quando si percepirà la rendita, anticipi o riscatti, questi potranno essere pignorati solo per 1/5 del loro importo al netto delle imposte fiscali (articolo 2 del DPR numero 180/1950).
E’ possibile tutelare altri beni oltre al patrimonio finanziario? Si, ad esempio il legislatore ci mette a disposizione il fondo patrimoniale per le famiglie legate da matrimonio. Di cosa si tratta? E’ un particolare tipo di convenzione attraverso la quale determinati beni possono essere destinati a far fronte ai bisogni della famiglia: ciò significa che il fondo patrimoniale è un patrimonio destinato ad uno specifico scopo.https://www.notariato.it/it/famiglia/fondo-patrimoniale
Nel fondo possono essere compresi: beni immobili, beni mobili registrati, titoli di credito. Conferire beni in fondo patrimoniale significa apporre sui beni stessi un vincolo di destinazione ai bisogni della famiglia, senza che sia necessario un trasferimento di proprietà. Diventa quindi un patrimonio separato, in quanto destinato alla garanzia di specifici creditori. Infatti, i beni compresi nel fondo possono essere aggrediti solo dai creditori della famiglia: ciò significa che, qualora il creditore sappia che il debito non ha nulla a che vedere con i bisogni della famiglia, non potrà soddisfarsi sui beni del fondo.
Avete quindi capito che i metodi per proteggere il patrimonio ci sono, è importante pensarci perché nella vita possono capitare eventi improvvisi e almeno il patrimonio che ci creiamo ogni giorno con fatica, la casa dove vive la nostra famiglia, i beni che servono ogni giorno ad essa per il suo giusto svolgimento, devono essere tutelati.
Anche questa è libertà finanziaria.
Come proteggi il tuo capitale?
Edoardo Basaglia
Sempre complimenti da un tuo collega! Offri molti spunti commerciali! Continua così
Grazie Davide